Statistiche Infortuni e malattie professionali 2017: focus sull’occupazione femminile
È il 2015, quando il World Economic Forum fa sapere con la relazione sulle differenze di genere, che l’Italia ha prodotto un avanzamento nell’occupazione della popolazione femminile. In un solo anno il nostro paese è avanzata di 28 posizioni, collocandosi 41^ su 145 nazioni.
Le donne rappresentavano il 52% della popolazione italiana con più di 15 anni, il 42% del totale degli occupati. Un anno dopo l’Italia, anziché migliorare, ha perso 9 posizioni, scivolando al 50° posto del Global Gender Gap Index 2016. I dati dell’INAIL sulle denunce di infortunio presentate nel periodo gennaio-dicembre 2016, rilevati allo scorso 31.12.16, confrontati con gli analoghi dati del 2015, rilevati al 31 dicembre dello stesso anno, fanno registrare un aumento dello 0,7% dei casi, più marcato per le donne (+1,4%), rispetto agli uomini (+0,3%). Per contro, si rileva una significativa diminuzione del 13,1% per gli eventi mortali, con un calo più sostenuto tra i lavoratori (-14,1%) rispetto alla componente femminile (-3%).
Cause e conseguenze
Prendiamo in considerazione gli infortuni in occasione di lavoro. La caduta si conferma la prima causa per le donne (30,7% sul totale degli infortuni occorsi alle lavoratrici) e la seconda per gli uomini (20,8%). Segue al secondo posto la perdita di controllo di una macchina/mezzo di trasporto (17,2%), che per i lavoratori rappresenta invece la prima causa (29,3%)
Le classi di età
Per le donne fino a 59 anni, tutte le fasce di età hanno registrato nel 2015 un decremento rispetto al 2014. Le fasce più mature hanno subito un aumento: con 31.973 casi, pari al 14,1% del totale delle denunce di infortunio femminili, la fascia tra i 50 e i 54 anni risulta la più colpita in valore assoluto. Particolarmente significativo è l’aumento delle denunce, osservabile lungo tutto il quinquennio 2011-2015, per la fascia tra i 60 e i 64 anni, passate dalle 6.571 del 2011 alle 11.796 del 2015.
I dati della strada
Due morti su tre con mezzo di trasporto
Il divario di genere si mantiene sommando le denunce dei casi mortali avvenuti in itinere e quelli in occasione di lavoro con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto. Tra le donne, quasi due decessi su tre (63,6%) sono legati al “rischio strada” rispetto al 38,8% degli uomini. Il dossier spiega questo dato sottolineando che l’occupazione femminile si estende per oltre il 50% nel ramo dei servizi, caratterizzato per attività solitamente meno pericolose di quelle industriali, ma comunque soggette al rischio riferibile agli spostamenti tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Tali rischi risulterebbero molto frequenti e ripetuti in attività come quelle del personale domestico e di assistenza sociale domiciliare, in cui prevale nettamente la quota femminile.
Malattie Professionali
Le principali patologie.
A colpire i lavoratori, nel complesso, sono soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, in particolare tendiniti e dorsopatie, e la sindrome del tunnel carpale, che insieme rappresentano quasi il 75% delle denunce. Questo risultato medio nasconde una differenza ben marcata tra uomini e donne: se le patologie citate rappresentano circa il 69% delle denunce maschili, la stessa percentuale sfiora il 90% per le donne (circa 15.000 delle quasi 17.000 denunce complessive).
Per approfondimenti scarica qui il dossier INAIL donne-2017 completo.
GIU
2017