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Lavoro e Menopausa: cosa dobbiamo sapere

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La menopausa può influenzare sia la produttività sul posto di lavoro, sia la qualità della vita delle donne.

Diversi gruppi di ricerca a livello internazionale, sono focalizzati sul rapporto tra lavoro e menopausa. Recentemente, anche una scheda Inail parla di Lavoratrici in menopausa e corrette abitudini di vita. Nel documento si sottolinea quanto sia importante – anche sul luogo di lavoro – fare prevenzione e sensibilizzazione in materia di menopausa. 

In tal senso il primo elemento da sottolineare è che le donne non devono sentirsi stigmatizzate da questo processo naturale e fisiologico, neanche sul posto di lavoro e tra i colleghi.

Viceversa alcune caratteristiche del lavoro possono acuire le manifestazioni sintomatiche della menopausa. Lo stress da lavoro è al primo posto.

Studi sul rapporto tra Lavoro e Menopausa

Uno studio della La Trobe Universityy di Melbourne (Bariola E., 2014), ha analizzato un campione di donne in menopausa con elementi distintivi rispetto alle condizioni di lavoro. Le donne con un supervisore e quelle a tempo pieno, presentavano sintomi  nettamente inferiori per gravità della menopausa,  rispetto alle donne impiegate senza queste condizioni di lavoro.

Uno studio Inglese, ha analizzato le problematiche e i timori delle donne connessi al lavoro. E’ emerso che solo il 22% delle donne intervistate aveva fatto presente al suo manager la fase di transizione che stava vivendo. Il restante 78% aveva taciuto il problema, per:

  • paura che il manager di linea potesse pensare che la loro performance fosse stata stata o potesse essere influenzata (67%)
  • imbarazzo nella divulgazione dell’informazione (35%), nel rivolgersi ad un manager maschio (24%), nel rivolgersi ad un manager più giovane (23%)
  • preoccupazioni sulla riservatezza dell’informazione (22%).

Lavoro e Menopausa: Linee Guida

Politiche e cultura organizzativa hanno un ruolo importante da svolgere, nel garantire che le donne si sentano sostenute durante una transizione difficile come questa.

Lo studio di policy aziendali  ha portato alla costituzione di alcune linee guida specifiche nel Regno Unito. Il numero delle donne in peri-menopausa e menopausa, risulta sempre più in aumento. Si stima che siano circa 4,3 milioni le donne sopra i 50 anni impiegate nella nazione, ed il numero è in sensibile aumento in tutta Europa.

Le linee guida comprendono studi analitici sui dati raccolti nelle aziende d’Oltremanica. Disagi delle lavoratrici, l’ambiente di lavoro fisico ed emotivo, strategie di sensibilizzazione dei dipendenti, e casi – studio di aziende virtuose.

La contea del Nord Lincolnshire ha fornito ai propri manager delle indicazioni per “soddisfare esigenze specifiche e intraprendere adeguamenti sul posto di lavoro”, con una sezione dedicata alla menopausa.

La guida suggerisce di:

  • monitorare la temperatura della postazione di lavoro (ad esempio fornitura di ventola USB)
  • controllare la posizione dello spazio di lavoro
  • facilitare l’accesso alle strutture igieniche
  • utilizzo del telelavoro
  • preferire nel cdress code aziendale delle uniformi dei tessuti naturali e non sintetici;
  • prevedere la possibilità di cambiarsi più di una volta al giorno
  • ripensare alle modalità di svolgimento del proprio lavoro

Attività fisica, alimentazione, fumo, condizioni di lavoro in menopausa

L’Inail ha pubblicato una scheda sul benessere qualità della vita delle lavoratrici in menopausa, proponendo delle buone pratiche per ridurne i rischi. La scheda riporta delle indicazioni per adottare corretti stili di vita, accorgimenti quotidiani che insieme ai consigli e alle prescrizioni dei medici di fiducia, possono essere efficaci per innalzare il proprio benessere psico-fisico.

Così nella premessa : “In Italia le donne, dato l’innalzamento dell’età pensionabile, potrebbero trascorrere circa 15-20 anni della vita lavorativa in menopausa. Durante tale periodo, i dati statistici indicano che le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte, superando  tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella”.

SCHEDA INAIL

L’alimentazione, ovvero dieta mediterranea, carni bianche più che rosse, frutta e verdura, acqua, fibre, Omega 3 e acido folico. Quindi l’attività fisica (consultando prima un medico) fondamentale per circolazione e pressione arteriosa, LDL, peso, prevenzione dell’osteoporosi, l’umore. “L’attività fisica non deve essere  vigorosa, con basso impatto meccanico, mirata al mantenimento dell’efficienza fisica. Gli ambienti di lavoro dovrebbero beneficiare di un coordinamento tra le figure responsabili, per adeguarli alle esigenze delle lavoratrici.

“L’informazione e la formazione vanno rivolte anche al personale dirigenziale”, pensando alle esigenze delle lavoratrici in questo periodo della vita, anche in ottemperanza alla normativa vigente”. La valutazione del rischio sul lavoro deve tener conto dell’età e della differenza di genere.

 

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